Testimonianze di Cory Rooney e Chris Apostle

Michael con Cory Rooney - Chris Apostle

 I: Cory, tu hai avuto l’opportunità di lavorare con Michael, di scrivere e produrre alcune canzoni per lui. Che rapporto avevi con lui?

CR: Ho sperato tutta la vita di poter lavorare con lui e quando finalmente è accaduto abbiamo trascorso più di un mese a parlare, lui mi ha istruito su un sacco di cose. Diciamo che non è stata una vera e propria esperienza lavorativa, ma molto di più. In quel momento mi sono sentito più come un sostegno per lui che un produttore o autore. All’epoca, sentiva di non avere alleati alla Sony, sentiva di non avere nessuno dalla sua parte. Quindi, diciamo, che diventai io il suo alleato numero uno all’interno della società.

I: Ecco, cos’hai capito di lui in quel periodo? A quel tempo sembrava fosse circondato da parassiti che non facevano altro che dirgli cosa fare, sembrava non avesse più il controllo della sua vita, giusto?

CR: Hai colpito proprio nel segno. La prima cosa che capii di lui fu il suo costante desiderio di compiacere gli altri. Ad esempio, lui poteva avere un album pronto, io l’ascoltavo e gli dicevo, “Michael, è davvero incredibile!”, e lui, “Sì, ma non credo sia ancora pronto”, questo perché aveva un milione di persone nelle orecchie che gli dicevano altrettante cose diverse. Era facilmente influenzabile dalle persone e questa cosa mi colpì tanto.

I: Chris, sappiamo che hai giocato un ruolo fondamentale per più di un decennio alla Sony Entertainment. Qual è stata la tua esperienza con Michael?

CA: Beh, i miei rapporti con Michael furono più limitati rispetto a Cory, ma anch’io posso confermare che all’interno della Sony veniva pilotato da tante persone. Però quello che tengo a precisare è che Michael era costantemente al lavoro, non si era mai ritirato. Credo abbia circa 200 inediti da qualche parte…Tu cosa ne pensi Cory?

I: Ho letto un articolo al riguardo in cui si diceva esistessero appunto 200 inediti destinati ai suoi bambini del valore di circa 60 milioni di dollari.

CR: Giusto. Era un po’ il modo di lavorare alla Motown. So che anche Stevie Wonder possiede più di 2000 canzoni per lo stesso motivo. Sì, è vero che Michael non aveva mai smesso di lavorare, ma come ho già detto prima, non era mai veramente soddisfatto con se stesso.

I: E riguardo ai commenti che fece su Tommy Mottola nel 2002 dopo l’album Invincible per il quale furono investiti 30 milioni di dollari, ne fosti sorpreso?

CR: No. Come ho già detto, non sentiva di avere gente dalla sua parte alla Sony. Non credo gli abbiano mai dimostrato l’amore e il rispetto che meritava all’interno della società. Sì, è vero che furono investiti 30 milioni di dollari, ma proprio quei soldi servirono da carota per l’asino. Avendo investito quella somma pensarono di poter pretendere tutto da lui, ovvero vendere dischi, fare il tour e tutto il resto.

I: Quali sono i tuoi pensieri al riguardo, Chris?

CA: Michael non è stato certo il primo artista del suo calibro a protestare contro la propria casa discografica. Sono sicuro che il livello di frustrazione era ormai incontrollabile e che sono state tante le cause che lo hanno spinto a quel punto. La cosa però che mi ha realmente offeso, è solo un rumor, ma io ci credo veramente è che a quanto pare Michael durante il periodo del processo è stato ricattato e credo che prima o poi la verità verrà fuori. Quest’uomo ha donato milioni e milioni di dollari in beneficenza, ma questo non viene mai fuori. Penso che abbia avuto delle reazioni naturali e che ne sia stato costretto. Insomma se pensiamo alla qualità del suo lavoro a partire da Off the Wall fino ad oggi, ci rendiamo conto che ogni suo album è perfetto, ciascuno contiene nient’altro che hit. Credo che Michael non stia ricevendo la giusta riconoscenza per l’immenso contributo che ha dato al mondo della musica. E’ probabilmente il miglior artista che abbiamo mai visto nella vita. Non vedremo mai più niente di simile. Questo va menzionato.

I: Che effetto avrà la morte di Michael sull’industria della musica d’ora in poi?

CR: Non credo che l’industria musicale si sia ancora resa conto di ciò che Michael significasse per tutti, artisti, produttori, attori, tutto il mondo dello spettacolo in generale. Quando Michael era sotto processo, nessuno, dico nessuno, si fermò a sostenerlo…

I: Già

CR: Quest’uomo è stato assolto da tutte le accuse e nessuno ha detto, “Scusa Michael, sapevamo fossi innocente”. Allora non c’è stato un tributo ai BET Awards, nessuno trasmetteva la sua musica, nessuno ha organizzato un concerto in suo onore. Invece per Tookie Williams, un condannato a morte per aver ucciso alcuni suoi familiari, si mobilitò mezza Hollywood per cercare di salvarlo in quanto, durante la sua permanenza in carcere, Williams aveva dato segni di conversione per via dei tanti libri che aveva scritto per bambini. E dei milioni di bambini che Michael Jackson ha aiutato durante il corso della sua carriera, nessuno tiene conto? No, si tiene conto dei 2 bambini che spuntano con accuse false distruggendolo. E’ pazzesco. Tutto ciò mi fa ritenere il mondo dello spettacolo un mucchio di ipocriti.
Adesso tutti si precipitano a rendergli omaggio o a dire qualcosa su di lui solo per guadagnarsi qualche minuto sotto i riflettori. Che schifo!

I: Secondo te, dopo il ’93, non credi che avrebbe dovuto evitare di fare il documentario di Bashir ? Non credi che tante persone potrebbero pensare che in un certo senso se l’è cercata?

CR: Voglio riferirti ciò che Michael stesso mi disse. Mi disse, “Cory, da bambino non mi è stato negato solo l’infanzia ma anche l’amore. Quando volevo abbracciare mio padre, lui non ricambiava. Quando avevo paura dell’aereo, lui non mi rassicurava. Quando temevo di salire sul palco lui mi diceva, “Porta il culo sul palco!”. Non solo mio padre ma ogni altro adulto che mi stesse vicino”. Quindi mi disse, “Cory, non sarò mai in grado di negare amore ad un bambino a costo di essere crocefisso o messo in prigione”.
La prima volta nel ’93 diede ascolto ai suoi consiglieri che gli suggerirono di liberarsi del bambino pagandolo, quest’ultima volta però, resosi conto che l’accordo precedente lo aveva reso colpevole agli occhi della gente, decise di combattere in tribunale per dimostrare la sua innocenza.
Ricordo di aver chiamato la famiglia di Michael il giorno del verdetto per sapere come stesse. Mi dissero che si era preparato per andare in tribunale e che prima di partire aveva recitato una preghiera con la sua famiglia e aveva detto loro, “Non preoccupatevi di me perché starò bene”. Nel tragitto in macchina è stato un po’ agitato ma non preoccupato. Devo dirti che se fossi stato io al suo posto sarei stato un disastro, non so nemmeno se sarei mai stato in grado di arrivare in tribunale.

I: Cosa pensi al riguardo, Chris?

CA: Sono convinto al 100% della sua innocenza. Le mie fonti personali mi hanno riferito che Michael veniva ricattato da un “gentiluomo” che voleva diventare regista, autore di libri o produttore di film o che so io.

I: Molte persone credono che Michael, dopo il processo del 2005, non sia più stato lo stesso. Iniziano i rumor sui suoi problemi di salute. Avete niente da dire al riguardo?

CR: So per certo che Michael aveva problemi di salute. Alcuni di questi non sono mai stati menzionati , come ad esempio la “sindrome dei piedi da ballerino” di cui Michael soffriva molto. Si sa che i ballerini solitamente, si fasciano i piedi e tenendoli fasciati per anni, a causa della poca ossigenazione, la pelle si secca a tal punto da lacerarsi. A volte, i piedi fanno così male che è necessario ingessarli. Ecco perché a volte Michael portava il gesso al piede. I dolori causati da questa sindrome sono insopportabili. Assumeva antidolorifici per questi dolori? Si, ne sono certo. Non l’ho mai visto personalmente prendere una pillola o assumere un antidolorifico, ma ne abbiamo parlato. Ora, qualsiasi cosa dirà l’autopsia, non sarà altro che il risultato di quello che questo business gli ha fatto.

I: Per quanto riguarda questo tour pensate si sia sentito costretto a farlo per cercare di salvare la sua situazione finanziaria?

CA: Ascolta, credo che abbia accettato di fare questo tour per incassare un bel po’ di contanti che gli avrebbero sicuramente fatto comodo, ma credo anche, come Cory, che sia stato spinto al limite da gente estremamente potente e che non sia stato trattato come meritava. Come ci ha sempre detto una persona che sia io che Cory conosciamo molto bene, “Non puoi fare niente in questo business senza l’artista, anche se consideri quell’artista il peggiore di tutti”, e a mio parere, quei pezzi grossi si sono dimenticati proprio dell’artista.

CR: Voglio riferirti ciò che Michael mi disse probabilmente 8 anni fa. Mi disse, “Cory, non posso più andare in tourneè. Non farò più tour, Ok?”, gli chiesi perché e lui, “Perché mi ammazzerebbe”. Gli chiesi “Perche dici una cosa simile? Mi rispose, “Perchè quando mi preparo per un tour mi disidrato. Non mangio. Non bevo. Non dormo. Metto tutto me stesso nella preparazione di un tour”. Mi disse, “Non lo sto facendo apposta. E’ semplicemente qualcosa a cui non penso più. Capisci? Sono così stanco che non riesco nemmeno più a pensare a certe cose. L’ultima volta me ne andavo in giro con una flebo. Quindi, ho deciso con i miei medici, che non dovrei più fare cose del genere. Farò album fino a quando ne sarò capace, ma ho chiuso con i tour”.



I: Sarebbe giusto attribuire il crollo di MJ all’avidità delle persone che lo circondavano?

CR: Non la chiamerei avidità. Credo non avesse altra scelta. Si trovava nella stessa situazione del pugile Joe Lewis che, sebbene si fosse da tempo ritirato, dovette ritornare sul ring perché non aveva più soldi. Con questo non voglio dire che Michael non avesse più soldi…

I: Ma aveva 400 milioni di debiti.

CR: Sì, assolutamente. E data la persona e l’entertainer che è avrà pensato, “Un ultimo tour e risolvo questo problema dei debiti. A lavoro!”

I: Sarà impossibile in futuro parlare solo degli apici raggiunti dalla carriera di Jackson senza considerare anche i bassi, no?

CR: Quello che chiedo di più a Dio, ora come ora, è di dare finalmente pace a quest’uomo e di permettere che il suo lascito sopravviva immacolato. Ma dubito ciò sia possibile perché continueranno sempre a dire cose assurde sul suo conto come del resto hanno fatto anche con Elvis Presley.

I: Com’è morto…

CR: Com’è morto

I: le ipotesi di complotto…

CR: già, le ipotesi di complotto. Com’è morto Bruce Lee? Com’è morta Marilyn Monroe? Capisci cosa intendo? Michael non è paragonabile a queste persone. Direi che quello che gli si avvicina di più è Elvis Presley. Anche se, a mio parere e con questo non voglio screditare Presley, Michael ha superato Elvis e tutto ciò che era Elvis tanto tempo fa.
Ed ha anche sostenuto qualcosa di diverso. Nessuno parla di quando fece il Victory Tour. Ricordo da bambino che ogni sera al telegiornale annunciavano che Michael Jackson aveva donato soldi ad ogni città in cui aveva tenuto il concerto ad una diversa associazione benefica. Ha donato la sua parte di profitti derivati dal Victory Tour in beneficenza. Pensai fosse straordinario. In ogni città toccata dal tour, lui trovava il tempo per visitare ospedali, bambini ustionati o malati.

I: Chris, che ne pensi?

CA: Paragonare Elvis e Michael è naturale, considerata l’importanza che entrambi hanno avuto nella cultura americana e mondiale. Le differenze. Elvis è morto a 42 anni e ha guadagnato molto di più da morto che da vivo. Considerando gli alti e bassi nella carriera di un’artista, sappiamo che i bassi sono generalmente dovuti ad una carenza di creatività, all’invecchiamento ecc. ecc. Michael ha avuto il più alto degli alti e se ce lo ricordiamo, sappiamo che non assisteremo mai più a niente del genere nelle nostre vite. Per prima cosa, gli albums sono stati eccezionali, le sue performances sono state eccezionali, lui era eccezionale. Era un’icona, probabilmente la persona più famosa del mondo. Credo che i suoi bassi non siano da attribuire ad un suo declino creativo, ma bensì a ciò che le persone gli hanno fatto, e questo per me è davvero triste. Gli artisti invecchiano come gli atleti, cambiano. Fanno altri tipi di tours, cominciano ad esibirsi nei casinò, partecipano ai festivals…quest’uomo, invece è stato forzato a toccare il fondo e non per mancanza di creatività. Quello che tanta gente non sa è che Michael era un vero e proprio musicologo. Conosceva ongi canzone, ogni registrazione, ogni studio, i musicisti, gli strumenti, tutto. Nessuno parla di questo ed è incredibile. E ad ogni modo, a differenza di Elvis, quest’uomo è stato sulla cresta dell’onda per 43 anni. Dico 43 anni!Mio Dio!

Dopo una lunga parentesi sul panorama musicale odierno, Cory Rooney fa notare la differenza fra l’atteggiamento sempre umile ed educato di un grande artista come MJ e il comportamento spesso altezzoso di alcuni piccoli artisti di oggi…

CR: Non mi entusiasmano le mie collaborazioni attuali; ci sono volte che cerco di accettarle ed altre che mi trovo lì nello studio e proprio non riesco a credere di star lavorando con una certa persona che magari si permette anche di assumere un atteggiamento presuntuoso. Soprattutto dopo che hai lavorato con una persona come Michael Jackson. Ricordo una volta che arrivò con 45 minuti di ritardo, fu così dispiaciuto che si scusò per l’intera sessione. Il giorno seguente, sapendo quanto fossi appassionato di cinema, mi mandò un cesto enorme con dentro circa 100 films in DVD, pop-corn, caramelle e ogni sorta di libro riguardante il cinema con un bigliettino che ancora una volta recitava, “Mi dispiace tanto di non aver rispettato il tuo tempo”.

I: E’ il pensiero che conta. Assolutamente!

CR: Giusto. Gli chiesi, “Mike, a che ora vuoi iniziare domani?” e lui, “Cory, sei tu il capo. Devi dirmi tu a che ora. Se mi vuoi qui alle sette di mattina, sarò qui alle sette di mattina. Come vuoi”.

I: Quello che trovo interessante nei vostri commenti è vedere come i media, invece lo hanno sempre ritratto come quello che voleva sempre fare le cose a modo suo.

CR:Assolutamente no.

CA: Tornando all’argomento di prima, riguardo agli “artisti” di oggi, mi spaventa pensare a quelli che saranno i tributi per MJ. Mi terrorizza pensare a quello che la famiglia tenterà di far uscire (pubblicare) ed infine mi spaventa solo pensare a ciò che le case discografiche cercheranno di assemblare.

CR: L’unica cosa che non vedo l’ora venga pubblicata è il footage del Victory Tour. So che Michael ne è l’unico proprietario, lo pregavo in ginocchio tutto il tempo per quel footage ed infatti possiedo un DVD inedito.

I: Ti prego prestamelo, ti prometto che te lo restituirò.

CR: E’ incredibile. Canta dal vivo, la voce è stupenda e balla tutto il tempo.

CA: L’unico artista in grado di fare spettacolo per più di 2 ore come Michael in quel concerto in Brasile che vedemmo in DVD, seppur trattandosi di uno spettacolo totalmente diverso, è Bruce Springsteen. Non lascia mai il palco. Anche Michael quando lascia il palco per cambiarsi i vestiti lo lascia solo per un minuto.
Ad ogni modo, qualcuno si è mai preso la briga di parlare della “sindrome dei piedi da ballerino”? Qualcuno si è mai preso la briga di osservare come quest’uomo ballava? Chi ha idolatrato Michael Jackson? Fred Astaire. Suvvia!



CR: Michael amava raccontare storie. Amava parlare di tutto. In ogni città che visitava, ricordo che voleva andare sempre in qualche libreria che veniva chiusa appositamente per lui. Comprava libri e leggeva. Mi ha istruito sull’Africa e su quanto bella fosse. Mi diceva, “ Sai, la gente non vuole che tu sappia quanto bella sia l’Africa, questo perché vogliono derubarla di tutte le sue ricchezze. E’ il posto più bello in cui sia mai stato in tutta la mia vita. (Rivolgendosi a Chris Apostle) Ricordi David Blaine che si seppellì vivo?

CA: Sì, certo. Era solito venire alla Sony ai tempi in cui 50 Cent ci andava a prendere il caffè, ricordi?

CR: David Blaine si seppellì vivo in città sulle Trump National Towers. Quando raccontai la storia a Michael, che non conosceva affatto David Blaine, rimase profondamente colpito e affascinato tanto da voler recarsi quella sera stessa sul posto. Lo facemmo, lui era parzialmente mascherato e nessuno lo riconobbe. Fu divertente. Ridemmo quando lui disse, “Sai, il più delle volte credono che sia un mio sosia, è così che a volte riesco ad uscire”.

I: A quanto pare, sembra che abbiate avuto svariate conversazioni, ma avete mai parlato della chirurgia plastica?

CR: Sì.

I: E cosa ti ha detto?

CR: Mi disse, “Qual è la differenza fra me e Sylvester Stallone o qualsiasi altra persona ad Hollywood? E allora? Ho una malattia della pelle, non voglio essere bianco, non è nelle mie intenzioni. Non posso farci niente. Ho provato a fare un intervento ed altre procedure per rendere la pelle più omogenea, ma non hanno avuto il risultato sperato. Ma non è per questo che sono diventato un nero dalla pelle chiara. Per quanto riguarda il mio naso, l’ho odiato esattamente come Sylvester Stallone ha odiato il suo. Perché si tratta solo e sempre di me? Posso farti i nomi di altre 20 persone ad Hollywood che hanno avuto interventi al naso, alle labbra, botox o quant’altro”.

I: C’è qualcos’altro che volete condividere?

CA: Mio zio era un caro amico di Bill Cosby. Alla fine degli anni ’60 mi diede uno dei miei primi dischi. Era un vinile che MJ e Bill Cosby registrarono insieme. Lo possiedo ancora. E’ una specie di sottomarino giallo con all’interno un bellissimo booklet. E’ uno degli oggetti che custodisco più gelosamente.
Per quanto riguarda MJ, spero che presto, la gente inizi finalmente a parlare delle cose buone che ha fatto.
Lo spero veramente. Che Dio lo benedica e lo lasci riposare in pace. So, che un giorno lo rivedremo tutti e sono certo che canterà e ballerà come non mai”.

CR: Domenica scorsa sono stato in chiesa a parlare con un pastore per assicurarmi di poter dire quello che sto per dire senza avere grane. Per me, e sono sicuro anche per altrettante persone, Michael Jackson era simile a Gesù Cristo. Basta pensare a come quest’uomo, negli ultimi 15 anni, sia stato buttato giù, crocefisso, diffamato e insultato. Tutti hanno preferito parlare di qualcosa di negativo come il fatto che voleva comprare le ossa dell’Uomo Elefante. E allora? Sai una cosa? Le comprerei anch’io”.

CA: Anch’io.

CR: Sarebbe figo. Ma siccome si trattava di lui, dovevano sempre parlarne in modo negativo. Ho il cuore spezzato. La mia ispirazione, la luce dell’ispirazione che una volta traevo da un bambino si è affievolita. Non posso saperlo perché non sono stato uno degli apostoli di Cristo e non ho dovuto assistere alla sua crocefissione, ma sono certo che i loro cuori erano spezzati esattamente come il mio oggi.
Avendo fatto carriera in questo business, sono felice ora di poter fare le cose indipendentemente senza dover avere a che fare con gli ipocriti, ma so di esserne circondato. E’ una tragedia. Mi ero sempre chiesto come sarebbe stato se malauguratamente fosse successo qualcosa a Michael. Credo di aver sempre cercato di evitare la risposta. Ebbene, eccoci qui. E più o meno tutto ciò che è successo corrisponde esattamente a quello che pensavo sarebbe accaduto.

CA: Io e Cory ci sentiamo a telefono tutti i giorni per ormai più di 20 anni. Quando appresi la notizia, non sono più riuscito a contattarlo per tre giorni, sapevo che era chiuso in casa a piangere.

CR: Già.

CA: Mi richiamò lunedì mattina, cosa davvero appropriata, visto che si sa che il lunedì si ritorna al lavoro ed è esattamente ciò che Michael avrebbe fatto.

CR: Vero. Michael sarebbe ritornato a lavoro. Ha incassato i colpi e le ferite. Era uno degli uomini più forti che avessi mai conosciuto, è la verità. Era un duro. Non aveva paura di niente.

I: Mi avete raccontato una storia totalmente diversa da quella riportata solitamente dai media. Mi state dunque dicendo che l’industria non si sta concentrando sull’importanza di questa persona nella sua totalità?

CR: Già

CA: Nemmeno un po’.

CR: Non hanno ancora scalfito la superficie.

I: Come sapete non sono queste le cose che fanno notizia…

CR: E’ ciò che sto dicendo, ne ho abbastanza. Opteranno sempre per il sensazionalismo e non riporteranno mai a quanti bambini Michael Jackson ha cambiato la vita. E un’altra cosa che non hanno mai riportato è che entrambi gli accusatori di Michael o i loro genitori erano coinvolti in truffe precedenti.

I: Ricordo che la madre dell’ultimo accusatore cercò di provocare un infortunio ai figli all’interno del JCPenney (centro commerciale) per denunciarli.

CR: Lo stesso fecero con George Lopez accusandolo di aver rubato i loro soldi.

I: Ripensandoci tutto questo fu menzionato una sola volta per non più di 10 secondi. 


Traduzione di MJJForum.it

4 commenti:

  1. CHE NODO ALLA GOLA..
    Le dichiarazioni che in assoluto ho piu' apprezzato e nelle quali mi rispecchio completamente...
    Quando dicono...:
    "Per me, e sono sicuro anche per altrettante persone, Michael Jackson era simile a Gesù Cristo. Basta pensare a come quest’uomo, negli ultimi 15 anni, sia stato buttato giù, crocefisso, diffamato e insultato."
    QUESTO E' DIVENTATO IL MIO CREDO,E NE SONO SCONVOLTA PERCHE' NESSUNO ,NEMMENO IO,SE NE E' MAI RESO CONTO PRIMA...

    Sony...Il processo intentato per rovinarlo..Il tour finale..da 10 a 50 date..
    LO DICO DAL 25 GIUGNO:VOI AVETE UCCISO MICHAEL,ARMANDO LA MANO DI MURRAY CON I VOSTRI SPORCHI E ASSASSINI SOLDI..
    CHE NEMMENO DIO VI PERDONI...
    NESSUNA PIETA' PER VOI..COME VOI NON NE AVETE MAI AVUTA CON MICHAEL..

    PER SEMPRE...MICHAEL...

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  2. Cory e Chris hanno dichiarato quello che pensa chi ama da sempre Michael perchè ne ha seguito le vicende umane ed artistiche. Quando dicono che Hollywood si mobilitò per per cercare di salvare Tookie Williams, un condannato a morte per aver ucciso alcuni suoi familiari mentre per Michael che non era stato ancora giudicato, nessuno e dico nessuno -tranne i suoi indomabili fans- si è mosso per aiutarlo... io ho sempre amato l'America che ha sempre proclamato ideali come uguaglianza e libertà .. ma di uguaglianza e libertà ne vedo poca in questa vicenda. Non avrei mai creduto che questo potesse succedere. Hanno trattato Michael in modo indicibile solo perchè lui rappresenta la parte più sana del suo paese, la parte più capace, più onesta e più umana .. e come lo hanno ricompensato? lo hanno trattano come l'ultimo degli uomini, come un cittadino di serie b .. neanche in Italia sarebbe successo questo .. . Come essere umano sono rimasta disgustata .. disgustata. Non sapevo che Michael era stato trattato così .. non lo sapevo ne avevo solo un vago sentore. Ti voglio bene Michael la razza umana non sa cosa ha perduto con la tua scomparsa. mary70'

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  3. Ancora una conferma di quale animo gentile, umile e generoso possedesse Michael... e questo rende ancora più insopportabile la sua scomparsa!Eppure si continua a celare la grande, immensa attività umanitaria di MJ. Ho inviato mail a testate giornalistiche, televisive per segnalare loro i siti in cui era elencato tutto ciò che questa creatura meravigliosa aveva fatto per gli altri! Eppure nulla (eccetto qualche caso sporadico), nemmeno una riga, nemmeno una parola...
    Maria Grazia

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  4. "Sono così stanco che non riesco nemmeno più a pensare a certe cose..."
    Fatti i debiti calcoli questo dovrebbe averlo detto intorno al 2000 e avendo cominciato a dieci anni e forse anche qualcosina prima, si, doveva essere davvero stanco ma non immaginava cosa ancora lo stesse aspettando.

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