"Dopo aver visto Janet Arvizo crollare durante il contro-interrogarorio, Sneddon capì che era arrivato il momento di calare il suo asso nella manica: Debbie Rowe. A parte l'eventuale comparizione in aula di Jordan Chandler, la testimonianza dell'ex moglie di Michael Jackson era ciò che preoccupava maggiormente Mesereau e il team della difesa.
Ciò che né l'avvocato, i suoi soci e il loro cliente, né i media o il pubblico sapevano, era che Debbie aveva collaborato per mesi con le forze dell'ordine della contea di Santa Barbara per preparare la causa penale contro Jackson. Aveva fornito a Sneddon e ai suoi investigatori decine di documenti, registrazioni e un gran numero di nomi e date: tutto ciò che volevano.
Esaltata dal suo ruolo di informatrice della polizia, Debbie aveva descritto il suo ex marito agli agenti come un narcisista superficiale che vedeva i suoi bambini come oggetti da possedere, appena più reali dei manichini che popolavano i corridoi di Neverland. Così come i ragazzi che visitavano il ranch - Debbie aveva aggiunto - erano niente di più che giocattoli in carne ed ossa per Michael, che poi li buttava via non appena cessavano di divertirlo.
Mesereau aveva preparato venti taccuini pieni di materiale che intendeva usare per il contro-interrogatorio dell'ex moglie di Michael, più che per ogni altro testimone. «Ma qualche istante dopo che Debbie andò alla sbarra, cominciai a mettere da parte la pila di appunti», ha ricordato l'avvocato. «Capii che appena aveva posato lo sguardo su Michael, era cambiato tutto. La realtà della situazione la colpì: non era più un gioco. Lui era vulnerabile, e lei non voleva ferirlo».
Gli occhi di Debbie si riempirono di lacrime, mentre guardava Michael durante l'interrogatorio, come se stesse cercando di comunicargli quanto fosse triste per il punto al quale erano arrivati. La sua espressione era una richiesta a cui Michael si rifiutò di rispondere. «Sapeva che lei lo aveva tradito, collaborando con la polizia» - ha ricordato Mesereau - «e non era pronto a perdonarla». Ma l'avvocato di Michael riconobbe che Debbie stava facendo tutto il possibile per rimediare.
[...] Debbie concluse raccontando a Mesereau che tutto ciò che aveva dichiarato nel video a confutazione ("Take Two: The Footage You Were Never Meant To See", ndr) era onesto e spontaneo, che voleva che il mondo sapesse che Michael Jackson era un buon padre, devoto alla famiglia, e che lei gli voleva bene. Lanciò all'ex marito un ultimo sguardo implorante, ma gli occhi di Michael sembravano non vederla".
- Dal libro "Vita, Morte, Segreti e Leggenda del Re del Pop", di Randall Sullivan.
Io non posso buttarmi nella mischia di Michael-colpevole o Michael-innocente perchè sono convinta che ciò che ho letto sulla sua vita privata sia per lo più un insieme di inesattezze + superficialità cialtrona + una buona dose di balle, quindi, per quanto mi riguarda, il verdetto di innocenza con cui si chiuse il processo è ciò che fa testo. Dopodichè, quello che penso io in base al nulla che so di lui, non ha alcuna importanza, ed è meglio così perchè è una mia convinzione difficile da spiegare.
Visto che si parla del libro di Sullivan (che secondo il mio modesto parere è in cima alle classifiche dei libri scritti su MJ), voglio riportare qualche riga del quarto capitolo che non c'entra nulla col processo, ma che forse apre uno spiraglio sull''animo di MJ. Si parla degli anni 83/84, Michael al massimo del suo splendore e Sullivan scrive: "Riceveva dal pubblico una sorta di permesso a vivere a modo suo, che non era mai stato concesso a nessun'altro prima, celebre o meno. Le differenze tra i vari lati della sua personalità non facevano che accrescere il fascino che esercitava sul pubblico. La gente si stupiva dell'energia sessuale che quel venticinquenne ancora vergine sprigionava sul palco, specialmente quando ballava. "Aiutato dal bagliore fiammeggiante dei costumi, sembrava modificare a piacimento la sua struttura molecolare" notava un breve articolo di Rolling Stone, "Movimenti rigidi da automa un attimo prima, fluide ondulazioni un attimo dopo. Tanto il corpo è sicuro, che spesso gli occhi si chiudono, il viso si rivolge in alto a un'invisibile musa. Il torace asciutto si solleva e lui ansima, stride, sobbalza." In seguito, Michael l'avrebbe descritto così: "Sono come in trance. Sento ogni cosa attraverso il mio corpo, non con l'udito: è frutto delle sensazioni...una cosa che ti svuota. E tu sei al di sopra. Per questo lo adoro, perchè finisci in un posto in cui nessuno può più far nulla. Sei oltre. Arrivi al punto di non ritorno. E' meraviglioso. Sei decollato." Il suo bisogno di quell'esperienza era diventato una dipendenza da soddisfare persino quando non era in tour. Ogni domenica, non solo digiunava secondo i dettami della sua religione, spiegò Michael a "Rolling stone", ma si chiudeva in camera a ballare fino quasi al collasso, ritrovandosi sdraiato a pancia in su, madido di sudore, tra risa e singhiozzi incontrollabili, del tutto esausto e finalmente libero. "Libero da cosa?" gli aveva chiesto il reporter. Libero da se stesso, era stata la risposta. "Mi piace dimenticare chi sono".
Questo ci racconta e ci riporta Sullivan nel suo librone di 659 pagine + cronologia e bibliografia: una lettura impegnativa e un libro che pare sia inviso ai fansfegatati del Jackson, ma io non ho ancora capito perchè.
Sono d'accordo che effettivamente il libro di Sullivan sia il migliore (al momento)scritto su Michael .Ci sarebbe pure da citare per precisone nelle descrizioni "The magic and the madness"scritto da Randy Taborelli,amico di Michael e giornalista.Ovviamente in Italia non è disponibile. Ps domanda personale alla zietta:Secondo te MJ si sentiva libero solo quando cantava e ballava.Era diventata una sorta di valvola di sfogo?Quello che si esibiva sul palco era il vero MJ allora?...
No Fabio, il racconto nel mio commento qui sopra non è una mia opinione, ma sono dichiarazioni di Michael che io ho copiato pari pari dal quarto capitolo del Libro di Sullivan. Se leggi bene ci sono specificate le fonti, cioè la rivista Rolling stone e Sullivan stesso. E' Michael che racconta le sue sensazioni mentre balla chiuso in camera sua. Io ho aggiunto solo le ultime tre righe e mezzo staccate dal corpo del commento.
Ah, ecco, quindi tu vuoi sapere da me se io sono convinta di quel che Michael dice di se stesso nell'intervista di R.S? Si, certo, non c'è dubbio che, esercitando quella che in quel momento sembrava la sua unica passione, cioè ballare e cantare, lui riuscisse a liberare il suo animo compresso, nonostante questa passione l'avesse defraudato di tanti suoi diritti come persona, a causa della fama che gli ha portato. Lui ha scritto anche una canzone che a me sembra moooolto bella, "The price of fame", dove parla della schiavitù del successo. Alla domanda se io creda che MJ fosse il vero MJ sul palco non ho una risposta convincente. Sicuramente la danza porta fuori la vera "natura" del ballerino, ma una cosa è ballare da soli nella propria stanza come moto spontaneo, altra cosa è ballare su un palco seguendo una coreografia studiata, corretta, provata e riprovata: non so... La sola bellezza dell'esibizione in pubblico credo che sia tutta nell'amore che sale dalle platee, un amore che doveva essere una medicina per le ferite di Michael, ma una medicina che, come tutte le medicine, aveva un fottìo di controindicazioni. Riassumendo: Michael nei suoi anni migliori ha sempre detto che ballare e cantare era ciò che più gli piaceva e che, stare sul palco, lo faceva sentire protetto: "il posto più sicuro al mondo" come disse a qualcuno, e se lo ha detto lui sarà vero, anzi, io capisco perfettamente come quest'affermazione possa essere vera nonostante le contraddizioni che si porta dietro.
Cercare di capire qualcosa su quest'uomo non è difficile: finchè è il pensiero che lavora va tutto bene. Il casino arriva quando si cerca di razionalizzare per buttare giù un discorso che regga: no, l'impresa è titanica o forse sono io che non sono brava.
Basta. Una dedica per oggi: Michael Jackson, In the Back. Fabio, te non ci crederai ma secondo me questa è una delle sue song più belle e io me ne sono invaghita dalla prima volta che l'ho sentita su YT. Tempo fa ho letto la descrizione che ne ha fatto Compix sul fansquare: Grande.
Ho cercato "In the Back"che non conoscevo.Ha un basso e un beatbox molto prominente.A quanto pare fu scartata dalla tracklist finale di Invicible.Una demo che a me piace molto(che poi in realtà sarebbe un inedito)è "For All time".
Non conoscevi "In the back"? aaarrrrg!!!! ma allora te vuoi essere bocciato! dillo di nuovo "non conoscevo in the back", e io ti boccio e straboccio e lo dico anche al tuo Michaelino...
J. D. O'Brian. Revisore dei conti, fu chiamato a testimoniare dall'accusa per provare che Jackson era in bancarotta: se il procuratore fosse riuscito a dimostrare questo, avrebbe potuto trovare una giustificazione per l'accusa di associazione a delinquere. Il commercialista aveva esaminato alcuni incartamenti che riguardavano l'impero finanziario di Jackson: mostrò una serie di tabelle e grafici per delucidare la giuria riguardo alle presunte entrate e uscite del patrimonio della superstar, i suoi presunti debiti e il valore dei suoi beni tangibili. Secondo O'Brian se Jackson avesse provato a vendere una quota dei suoi beni, come per esempio il catalogo Sony/ATV, del quale era comproprietario con Sony Music, avrebbe poi dovuto pagare delle pesanti tasse e sarebbe rimasto senza niente.
Ma durante l'interrogatorio della difesa emerse che le sue conoscenze relative all'impero finanziario della pop star erano solo approssimative: per esempio O'Brian non sapeva il valore esatto del catalogo Sony/ATV e quali canzoni includeva e la difesa dimostrò che nel 2003 ammontava a ben un miliardo di dollari; MJ avrebbe potuto offrirlo in garanzia per ottenere un prestito ed estinguere i suoi debiti, pagando anche le imposte, se lo avesse voluto; nel 2005 il valore raggiunto oscillava tra i quattro e i cinque miliardi di dollari.
Comportamento dei media Fuori dal tribunale, migliaia di giornalisti si occuparono del caso, più di quelli dei casi di O. J. Simpson e Scott Peterson messi insieme. Poiché non furono ammesse telecamere in aula, E! e British Sky Broadcasting mandavano in onda una rievocazione del processo. Ma il comportamento dei media fu di parte in quanto favorirono l'accusa riportando solo le dichiarazioni degli accusatori; le notizie relative alla difesa vennero manipolate, le prove prodotte da quest'ultima o i suoi controinterrogatori che sgretolavano in modo inconfutabile le accuse non furono mai riportate all'opinione pubblica, nemmeno le varie contraddizioni relative alle testimonianze degli accusatori e in seguito a ciò, nonostante l'assoluzione, Jackson fu da molti creduto colpevole: quello che successe durante il processo Jackson, fu definito da Charles Thomson "uno degli episodi più vergognosi della storia del giornalismo"[92].
Luka Neskovic scrisse un articolo per The Huffington Post dal titolo: "Come i media hanno fatto a pezzi l'uomo allo specchio", in cui egli disse: «Se questo è stato chiamato il "processo del secolo" i media hanno dato il peggio di sé stessi: il sensazionalismo, l'esclusività, la negatività, l'eccentricità, il caos e l'isteria sono alcuni degli aspetti che lo hanno caratterizzato. Dopo tutto, questa era la cosa che li interessava e anche per la maggior parte di noi (e purtroppo sono pochi quelli che non rientrano nella maggioranza)»[93]. Durante il processo, Matt Drudge accusò i media di ignorare le testimonianze e prove che dimostravano l'innocenza di Jackson e disse: "Qui fuori (...) Michael Jackson è stato letteralmente crocifisso. Penso che se si facesse un sondaggio, il 95% della gente che ascolta questi talk show locali ritiene Michael Jackson colpevole... perché si basa sulla copertura mediatica".
Court TV assunse una giornalista di tabloid, Diane Dimond, per occuparsi del processo anche se la Dimond era stata precedentemente citata in giudizio da Jackson e aveva eluso l'accusa di diffamazione con l'aiuto del procuratore Sneddon[94]. La reporter investigativa Aphrodite Jones nel 2007 scrisse un libro nel quale riportò accuratamente gli atti del processo e denunciò il comportamento mediatico: Michael Jackson - Conspiracy: fu costretta a ricorrere al self-publishing in quanto nessuna casa editrice aveva interesse a rendere pubblica la verità sul processo Jackson. La Jones inizialmente credeva la pop star colpevole, ma assistendo a ciò che successe in aula dovette ricredersi.[95]
La mattina del 10 marzo 2005, Jackson fu ricoverato in ospedale a causa di un infortunio alla schiena. Il giudice minacciò di emettere un mandato di arresto e la confisca della cauzione se Jackson non si fosse presentato in aula nel giro di un'ora. Così il cantante, non avendo il tempo di tornare a casa per cambiarsi, si recò al palazzo di giustizia con ancora indosso i pantaloni del pigiama e pantofole: anche questo incidente fu pesantemente strumentalizzato dai media, che definirono l'artista un malato di mente[96].
Incongruenze e sospetti di un complotto contro Jackson Alcune fonti criticarono le accuse; la giornalista Aphrodite Jones dichiarò: “Le accuse cominciarono a prendere forma quando la famiglia Arvizo non riuscì a ottenere soldi per il documentario di Bashir o per il video di confutazione realizzato per elogiare Jackson”[97].
Inoltre destò scalpore il fatto che Jackson fu incriminato in base a eventi che, secondo l'accusatore, sarebbero avvenuti solo dopo la messa in onda del documentario di Bashir, quando il cantante aveva gli occhi del mondo puntati addosso e la polizia aveva cominciato a indagare[98]. La difesa dichiarerà che sarebbe assurdo pensare che Jackson avesse molestato il ragazzo quando era stato appena sospettato del misfatto, infatti il documentario di Bashir era andato in onda negli Stati Uniti il 6 febbraio 2003; Gavin Arvizo disse che le presunte molestie avvennero tra il 20 febbraio 2003 e il 12 marzo dello stesso anno.
Inoltre molti famigliari, sostenitori e anche lo scrittore Lynton Guest nel suo libro "The Trials Of Michael Jackson" del 2006[99], insinuarono sospetti riguardo al fatto che, sia le accuse del 2003 sia quelle del 1993 fossero state un espediente per far fallire Jackson e prendere il controllo del suo vasto patrimonio.
Michael Jackson era infatti convinto che ci fosse un complotto in atto nei suoi confronti che avrebbe visto coinvolta la Sony: lo scopo sarebbe stato quello di sottrargli il catalogo Sony/ATV che vale miliardi di dollari, di cui lui possedeva il 50%[100]. Mesereau non trovò prove al riguardo, ma sostenne che ciò aveva un senso perché la pop star in carcere non avrebbe potuto difendere la proprietà del catalogo[101].
Durante il processo venne inoltre dichiarato sotto giuramento da uno dei testimoni dell'accusa, tale D. Le Grand, che lui stesso venne assunto da Jackson per indagare su alcuni soci verso i quali il cantante sospettava fortemente che lo stessero derubando; Le Grand si rivolse all'agenzia investigativa “Interfor”; durante il processo, quest'ultima scoprì una stretta relazione d'affari tra un ex avvocato di Jackson, John Branca (diventato co-esecutore testamentario del patrimonio di Jackson dopo la sua morte), e Tommy Mottola, l'ex-presidente della Sony Records, soprattutto per quel che riguardava gli affari di Michael Jackson. Interfor iniziò a investigare sul flusso di soldi di Jackson che attraverso Mottola e Branca andavano a finire in conti fittizi nei Caraibi: "Interfor crede che, a questo punto nelle investigazioni, se avessimo più tempo e un budget adeguato avremmo modo di sviluppare un'intelligence che andrebbe a scoprire un piano studiato per far crollare l'impero di Michael Jackson architettato da Mottola e Branca girando soldi su conti fittizi"[102].
Molti in aula, tra cui i giurati, ebbero poi l'impressione che era diventata un'ossessione per Sneddon far condannare Jackson, come dichiararono successivamente[103]. Questo venne ribadito da uno di loro anche nel documentario True Crime sempre di Aphrodite Jones, trasmesso su Investigation Discovery, nel 2010.
Qualcuno, come C. Thomson, pose la questione razziale perché la persecuzione di Jackson iniziò quando cominciò ad avere più successo di qualsiasi altro bianco: “Spesso confronto Jackson con Jack Johnson, il primo campione nero di boxe della categoria pesi massimi. Il trattamento di Johnson da parte dei media è stato indiscutibilmente razzista e il trattamento di Jackson da parte dei media è stato incontestabilmente simile; insulti, citazioni errate dilaganti, racconti fasulli, cartoni animati dispregiativi, copertura prevenuta delle accuse penali - e così via."[104].
Sul libro di Sullivan abbiamo letto che un giorno qualcuno disse a Michael: "Non ti permetteranno mai di essere più grande di Elvis..." Fabio, tu ricordi chi fu a dirglielo? Io purtroppo no: troppe le persone in quel libro, e tanti i personaggi. I miei preferiti sono lo sventurato sceicco del Baharain e il grande Shaffel, spacciatore di "patatine", tipo assai controverso, ma alla fine in quel libro non c'è un tipo per il verso giusto, sempre che esista un verso giusto, e poi chi lo decide qual'è il verso giusto sempre che...BASTAAA!!!
Comunque, la profezia che MJ non sarebbe mai stato più grande di Elvis non si è avverata, anche se sono riusciti a fargliela pagare molto cara, ma tant'è: io non so neanche come si faccia a mettere Elvis nella triade con i Beatles e Michael... ne vogliamo parlare? Troppi artisti avrebbero i numeri per prendere il suo posto. Fabio, tu chi metteresti nella triade al posto di Elvis? (La risposta Miley Cyrus non è ammessa)
E anche questa è una verità inconfutabile. Comunque prima o poi troverò chi gli disse la frase di Elvis, a costo di rileggere tutto il libro di Sullivan.
Come mai i miei comm qui sopra sono usciti come Anonimo? Boh. Ne approfitto per fare una dedica speciale: dall'album più bello di Battsti, Anima Latina del 1974, dedico a tutti quanti la canzone "Anonimo". A Michael in particolare dedico il lungo pezzo di musica a metà di questo pezzo meraviglioso.
Ma si, forse la trìade va bene così, lasciamola stare com'è: non che Elvis i Beatles e Michael siano stati i migliori di tutti, ma sono loro che hanno venduto di più, e poi sono venuti alla ribalta in certi periodi felici del secolo scorso nei quali la gente era pronta a creare dei miti. O no?
La cosa che più mi fa pensare a una cialtroneria è il fatto che le molestie su Gavin A. siano cominciate, secondo quanto ha detto lui stesso al processo, dopo quindici giorni dalla messa in onda del doc. di Bashir: si, questo è davvero difficile da credere, anche per me che cerco di guardare a questa sventura nel modo più obiettivo possibile, fermo restando che io amo Michael al di là di tutto, di un amore spontaneo che non accenna a lasciarmi respirare.
La cosa che più mi dà fastidio è il modo di quella sanguisuga di Bashir di pigliare per il culo sotto sotto a MJ.Se non avesse creato (a detta sua) un "montaggio da spettacolo"e se MJ avrebbe preferito (o meglio dire)evitare di dire certe cose,tutto ciò non sarebbe mai accaduto.
Ganzissima l'errata corrige! Certo che, noi italiani con tutti questi modi e tempi che diamo ai verbi ci siamo complicati la vita in un modo tremendo, ma la bellezza e la raffinata espressività della nostra lingua sono tra le poche cose belle che abbiamo in Italia. Sono bellissime anche le nostre parolacce, anzi, in Italiano le parolacce non esistono. Ne-c'est pas Biss?
Una canzone per questo lunedì anonimo: Michael Jackson: (I like) the way you love me. Mi sembra che questa song (che sembra più adatta ad una domenica di sole) sia stata registrata durante le sessioni per Invincible. Bene. Alla fine è solo una canzone d'amore come ce ne sono tante, ma ascoltate gli strumenti musicali come corteggiano quella voce incredibile, quella voce che non è completamente maschile nè femminile, una voce a-sessuata quindi una voce angelica, divina. N'est-ce pas Biss?
Fabius, ti sei accorto che stamattina, alle ore 6.25 io ero convinta che oggi fosse lunedi? E invece è domenica, una bellissima domenica di sole, quindi il giorno perfetto per la mia dedica...
Mi permetto di suggerire la versione di TWYMMF che si vede sul film This is it con una coreografia veramente bella: gli operai al lavoro sulle impalcature . Credo che quella fosse stata un'idea di MJ che amava la foto fatta da un fotografo tuttora sconosciuto intitolata "Lunch atop a skyscraper", che mostrava undici operai che mangiavano seduti su di una trave di ferro ad un'altezza vertiginosa durante la costruzione del Rockfeller center di N.Y. Fabio conoscerà sicuramente questa foto che è diventata una delle più famose del secolo scorso...
Si,la conosco.Io invece mi permetto di sottolineare una frase di Thome Tome (tratta dal libro di Sullivan)dove afferma che Mj faceva fatica a ballare e non riusciva neanche a muovere la parte inferiore del corpo.A me non sembra proprio invece!Come cazzo ballava ancora dannatamente bene a 50 anni(citerei anche Billie jean ).
Ecco, riguardo a questo vorrei chiederti se è vero quel che ho letto in giro che, per le scene del film, sono state usate spesso delle controfigure di MJ, for example in Smoothcriminal. Ti risulta? Certo che, guardando il film, le condizioni di Michael non sembravano poi così catastrofiche come descritte da qualcuno anche se, secondo me, del Grandejackson c'era rimasta solo l'ombra. p.s: caro giovane nipote, io capisco che, guardare dall'alto dei tuoi vent'anni ai vecchi cinquantenni, te li faccia pensare come dei vecchietti anchilosati, ma non è così. A cinquant'anni, specialmente per i maschi, comincia una seconda gioventù, e magari si limitassero a ballare! alcuni fanno cose da prendere con le molle.
Della questione controfigure mi sembra fosse una balla.Di per certo quasi tutte le riprese in "This is it"sono del 23 e 24 Giugno,mentre Billie Jean e Man in the mirror del 6 Giugno.Comunque sono stati fatti dei ritocchi al montaggio per "mascherare"un pò le condizioni fisiche di Mj..
Sono ammesse critiche sia al sito che al personaggio, a patto che non siano offensive. In caso contrario, qualsiasi commento ritenuto non idoneo sara' eliminato senza essere pubblicato.
N.B: i commenti vengono pubblicati solo DOPO aver ricevuto l'approvazione dall'amministratore.
Ho preferito pubblicare questo video che riassume in modo semplice tutte le accuse contro MJ.
RispondiElimina"Dopo aver visto Janet Arvizo crollare durante il contro-interrogarorio, Sneddon capì che era arrivato il momento di calare il suo asso nella manica: Debbie Rowe.
RispondiEliminaA parte l'eventuale comparizione in aula di Jordan Chandler, la testimonianza dell'ex moglie di Michael Jackson era ciò che preoccupava maggiormente Mesereau e il team della difesa.
Ciò che né l'avvocato, i suoi soci e il loro cliente, né i media o il pubblico sapevano, era che Debbie aveva collaborato per mesi con le forze dell'ordine della contea di Santa Barbara per preparare la causa penale contro Jackson.
Aveva fornito a Sneddon e ai suoi investigatori decine di documenti, registrazioni e un gran numero di nomi e date: tutto ciò che volevano.
Esaltata dal suo ruolo di informatrice della polizia, Debbie aveva descritto il suo ex marito agli agenti come un narcisista superficiale che vedeva i suoi bambini come oggetti da possedere, appena più reali dei manichini che popolavano i corridoi di Neverland. Così come i ragazzi che visitavano il ranch - Debbie aveva aggiunto - erano niente di più che giocattoli in carne ed ossa per Michael, che poi li buttava via non appena cessavano di divertirlo.
Mesereau aveva preparato venti taccuini pieni di materiale che intendeva usare per il contro-interrogatorio dell'ex moglie di Michael, più che per ogni altro testimone.
«Ma qualche istante dopo che Debbie andò alla sbarra, cominciai a mettere da parte la pila di appunti», ha ricordato l'avvocato. «Capii che appena aveva posato lo sguardo su Michael, era cambiato tutto. La realtà della situazione la colpì: non era più un gioco. Lui era vulnerabile, e lei non voleva ferirlo».
Gli occhi di Debbie si riempirono di lacrime, mentre guardava Michael durante l'interrogatorio, come se stesse cercando di comunicargli quanto fosse triste per il punto al quale erano arrivati. La sua espressione era una richiesta a cui Michael si rifiutò di rispondere.
«Sapeva che lei lo aveva tradito, collaborando con la polizia» -
ha ricordato Mesereau - «e non era pronto a perdonarla». Ma l'avvocato di Michael riconobbe che Debbie stava facendo tutto il possibile per rimediare.
[...] Debbie concluse raccontando a Mesereau che tutto ciò che aveva dichiarato nel video a confutazione ("Take Two: The Footage You Were Never Meant To See", ndr) era onesto e spontaneo, che voleva che il mondo sapesse che Michael Jackson era un buon padre, devoto alla famiglia, e che lei gli voleva bene.
Lanciò all'ex marito un ultimo sguardo implorante, ma gli occhi di Michael sembravano non vederla".
- Dal libro "Vita, Morte, Segreti e Leggenda del Re del Pop", di Randall Sullivan.
https://mjj.freeforumzone.com/d/11431959/Processo-2005-il-tradimento-di-Debbie-Rowe/discussione.aspx
Io non posso buttarmi nella mischia di Michael-colpevole o Michael-innocente perchè sono convinta che ciò che ho letto sulla sua vita privata sia per lo più un insieme di inesattezze + superficialità cialtrona + una buona dose di balle, quindi, per quanto mi riguarda, il verdetto di innocenza con cui si chiuse il processo è ciò che fa testo. Dopodichè, quello che penso io in base al nulla che so di lui, non ha alcuna importanza, ed è meglio così perchè è una mia convinzione difficile da spiegare.
RispondiEliminaZietta puoi spiegarla lo stesso,se ti va.
EliminaCome ho scritto sopra, è una cosa difficile da spiegare.
EliminaSe un giorno dovesse cadere la cortìna che mi nasconde le parole lo scriverò.
Visto che si parla del libro di Sullivan (che secondo il mio modesto parere è in cima alle classifiche dei libri scritti su MJ), voglio riportare qualche riga del quarto capitolo che non c'entra nulla col processo, ma che forse apre uno spiraglio sull''animo di MJ. Si parla degli anni 83/84, Michael al massimo del suo splendore e Sullivan scrive:
RispondiElimina"Riceveva dal pubblico una sorta di permesso a vivere a modo suo, che non era mai stato concesso a nessun'altro prima, celebre o meno. Le differenze tra i vari lati della sua personalità non facevano che accrescere il fascino che esercitava sul pubblico. La gente si stupiva dell'energia sessuale che quel venticinquenne ancora vergine sprigionava sul palco, specialmente quando ballava. "Aiutato dal bagliore fiammeggiante dei costumi, sembrava modificare a piacimento la sua struttura molecolare" notava un breve articolo di Rolling Stone, "Movimenti rigidi da automa un attimo prima, fluide ondulazioni un attimo dopo. Tanto il corpo è sicuro, che spesso gli occhi si chiudono, il viso si rivolge in alto a un'invisibile musa. Il torace asciutto si solleva e lui ansima, stride, sobbalza."
In seguito, Michael l'avrebbe descritto così: "Sono come in trance. Sento ogni cosa attraverso il mio corpo, non con l'udito: è frutto delle sensazioni...una cosa che ti svuota. E tu sei al di sopra. Per questo lo adoro, perchè finisci in un posto in cui nessuno può più far nulla. Sei oltre. Arrivi al punto di non ritorno. E' meraviglioso. Sei decollato."
Il suo bisogno di quell'esperienza era diventato una dipendenza da soddisfare persino quando non era in tour. Ogni domenica, non solo digiunava secondo i dettami della sua religione, spiegò Michael a "Rolling stone", ma si chiudeva in camera a ballare fino quasi al collasso, ritrovandosi sdraiato a pancia in su, madido di sudore, tra risa e singhiozzi incontrollabili, del tutto esausto e finalmente libero. "Libero da cosa?" gli aveva chiesto il reporter. Libero da se stesso, era stata la risposta. "Mi piace dimenticare chi sono".
Questo ci racconta e ci riporta Sullivan nel suo librone di 659 pagine + cronologia e bibliografia: una lettura impegnativa e un libro che pare sia inviso ai fansfegatati del Jackson, ma io non ho ancora capito perchè.
Sono d'accordo che effettivamente il libro di Sullivan sia il migliore (al momento)scritto su Michael .Ci sarebbe pure da citare per precisone nelle descrizioni "The magic and the madness"scritto da Randy Taborelli,amico di Michael e giornalista.Ovviamente in Italia non è disponibile.
EliminaPs domanda personale alla zietta:Secondo te MJ si sentiva libero solo quando cantava e ballava.Era diventata una sorta di valvola di sfogo?Quello che si esibiva sul palco era il vero MJ allora?...
No Fabio, il racconto nel mio commento qui sopra non è una mia opinione, ma sono dichiarazioni di Michael che io ho copiato pari pari dal quarto capitolo del Libro di Sullivan.
EliminaSe leggi bene ci sono specificate le fonti, cioè la rivista Rolling stone e Sullivan stesso. E' Michael che racconta le sue sensazioni mentre balla chiuso in camera sua.
Io ho aggiunto solo le ultime tre righe e mezzo staccate dal corpo del commento.
Si zietta,mi ricordavo questo trafiletto dal libro di Sullivan.
EliminaLa domanda te l'ho voluta fare lo stesso,leggendolo di nuovo qui.
Ah, ecco, quindi tu vuoi sapere da me se io sono convinta di quel che Michael dice di se stesso nell'intervista di R.S? Si, certo, non c'è dubbio che, esercitando quella che in quel momento sembrava la sua unica passione, cioè ballare e cantare, lui riuscisse a liberare il suo animo compresso, nonostante questa passione l'avesse defraudato di tanti suoi diritti come persona, a causa della fama che gli ha portato.
EliminaLui ha scritto anche una canzone che a me sembra moooolto bella, "The price of fame", dove parla della schiavitù del successo.
Alla domanda se io creda che MJ fosse il vero MJ sul palco non ho una risposta convincente. Sicuramente la danza porta fuori la vera "natura" del ballerino, ma una cosa è ballare da soli nella propria stanza come moto spontaneo, altra cosa è ballare su un palco seguendo una coreografia studiata, corretta, provata e riprovata: non so...
La sola bellezza dell'esibizione in pubblico credo che sia tutta nell'amore che sale dalle platee, un amore che doveva essere una medicina per le ferite di Michael, ma una medicina che, come tutte le medicine, aveva un fottìo di controindicazioni.
Riassumendo: Michael nei suoi anni migliori ha sempre detto che ballare e cantare era ciò che più gli piaceva e che, stare sul palco, lo faceva sentire protetto: "il posto più sicuro al mondo" come disse a qualcuno, e se lo ha detto lui sarà vero, anzi, io capisco perfettamente come quest'affermazione possa essere vera nonostante le contraddizioni che si porta dietro.
Cercare di capire qualcosa su quest'uomo non è difficile: finchè è il pensiero che lavora va tutto bene. Il casino arriva quando si cerca di razionalizzare per buttare giù un discorso che regga: no, l'impresa è titanica o forse sono io che non sono brava.
Basta. Una dedica per oggi:
Michael Jackson, In the Back.
Fabio, te non ci crederai ma secondo me questa è una delle sue song più belle e io me ne sono invaghita dalla prima volta che l'ho sentita su YT. Tempo fa ho letto la descrizione che ne ha fatto Compix sul fansquare: Grande.
Ho cercato "In the Back"che non conoscevo.Ha un basso e un beatbox molto prominente.A quanto pare fu scartata dalla tracklist finale di Invicible.Una demo che a me piace molto(che poi in realtà sarebbe un inedito)è "For All time".
EliminaNon conoscevi "In the back"? aaarrrrg!!!! ma allora te vuoi essere bocciato! dillo di nuovo "non conoscevo in the back", e io ti boccio e straboccio e lo dico anche al tuo Michaelino...
Elimina
RispondiEliminaJ. D. O'Brian. Revisore dei conti, fu chiamato a testimoniare dall'accusa per provare che Jackson era in bancarotta: se il procuratore fosse riuscito a dimostrare questo, avrebbe potuto trovare una giustificazione per l'accusa di associazione a delinquere. Il commercialista aveva esaminato alcuni incartamenti che riguardavano l'impero finanziario di Jackson: mostrò una serie di tabelle e grafici per delucidare la giuria riguardo alle presunte entrate e uscite del patrimonio della superstar, i suoi presunti debiti e il valore dei suoi beni tangibili. Secondo O'Brian se Jackson avesse provato a vendere una quota dei suoi beni, come per esempio il catalogo Sony/ATV, del quale era comproprietario con Sony Music, avrebbe poi dovuto pagare delle pesanti tasse e sarebbe rimasto senza niente.
Ma durante l'interrogatorio della difesa emerse che le sue conoscenze relative all'impero finanziario della pop star erano solo approssimative: per esempio O'Brian non sapeva il valore esatto del catalogo Sony/ATV e quali canzoni includeva e la difesa dimostrò che nel 2003 ammontava a ben un miliardo di dollari; MJ avrebbe potuto offrirlo in garanzia per ottenere un prestito ed estinguere i suoi debiti, pagando anche le imposte, se lo avesse voluto; nel 2005 il valore raggiunto oscillava tra i quattro e i cinque miliardi di dollari.
Comportamento dei media
RispondiEliminaFuori dal tribunale, migliaia di giornalisti si occuparono del caso, più di quelli dei casi di O. J. Simpson e Scott Peterson messi insieme. Poiché non furono ammesse telecamere in aula, E! e British Sky Broadcasting mandavano in onda una rievocazione del processo. Ma il comportamento dei media fu di parte in quanto favorirono l'accusa riportando solo le dichiarazioni degli accusatori; le notizie relative alla difesa vennero manipolate, le prove prodotte da quest'ultima o i suoi controinterrogatori che sgretolavano in modo inconfutabile le accuse non furono mai riportate all'opinione pubblica, nemmeno le varie contraddizioni relative alle testimonianze degli accusatori e in seguito a ciò, nonostante l'assoluzione, Jackson fu da molti creduto colpevole: quello che successe durante il processo Jackson, fu definito da Charles Thomson "uno degli episodi più vergognosi della storia del giornalismo"[92].
Luka Neskovic scrisse un articolo per The Huffington Post dal titolo: "Come i media hanno fatto a pezzi l'uomo allo specchio", in cui egli disse: «Se questo è stato chiamato il "processo del secolo" i media hanno dato il peggio di sé stessi: il sensazionalismo, l'esclusività, la negatività, l'eccentricità, il caos e l'isteria sono alcuni degli aspetti che lo hanno caratterizzato. Dopo tutto, questa era la cosa che li interessava e anche per la maggior parte di noi (e purtroppo sono pochi quelli che non rientrano nella maggioranza)»[93]. Durante il processo, Matt Drudge accusò i media di ignorare le testimonianze e prove che dimostravano l'innocenza di Jackson e disse: "Qui fuori (...) Michael Jackson è stato letteralmente crocifisso. Penso che se si facesse un sondaggio, il 95% della gente che ascolta questi talk show locali ritiene Michael Jackson colpevole... perché si basa sulla copertura mediatica".
Court TV assunse una giornalista di tabloid, Diane Dimond, per occuparsi del processo anche se la Dimond era stata precedentemente citata in giudizio da Jackson e aveva eluso l'accusa di diffamazione con l'aiuto del procuratore Sneddon[94]. La reporter investigativa Aphrodite Jones nel 2007 scrisse un libro nel quale riportò accuratamente gli atti del processo e denunciò il comportamento mediatico: Michael Jackson - Conspiracy: fu costretta a ricorrere al self-publishing in quanto nessuna casa editrice aveva interesse a rendere pubblica la verità sul processo Jackson. La Jones inizialmente credeva la pop star colpevole, ma assistendo a ciò che successe in aula dovette ricredersi.[95]
La mattina del 10 marzo 2005, Jackson fu ricoverato in ospedale a causa di un infortunio alla schiena. Il giudice minacciò di emettere un mandato di arresto e la confisca della cauzione se Jackson non si fosse presentato in aula nel giro di un'ora. Così il cantante, non avendo il tempo di tornare a casa per cambiarsi, si recò al palazzo di giustizia con ancora indosso i pantaloni del pigiama e pantofole: anche questo incidente fu pesantemente strumentalizzato dai media, che definirono l'artista un malato di mente[96].
Incongruenze e sospetti di un complotto contro Jackson
RispondiEliminaAlcune fonti criticarono le accuse; la giornalista Aphrodite Jones dichiarò: “Le accuse cominciarono a prendere forma quando la famiglia Arvizo non riuscì a ottenere soldi per il documentario di Bashir o per il video di confutazione realizzato per elogiare Jackson”[97].
Inoltre destò scalpore il fatto che Jackson fu incriminato in base a eventi che, secondo l'accusatore, sarebbero avvenuti solo dopo la messa in onda del documentario di Bashir, quando il cantante aveva gli occhi del mondo puntati addosso e la polizia aveva cominciato a indagare[98]. La difesa dichiarerà che sarebbe assurdo pensare che Jackson avesse molestato il ragazzo quando era stato appena sospettato del misfatto, infatti il documentario di Bashir era andato in onda negli Stati Uniti il 6 febbraio 2003; Gavin Arvizo disse che le presunte molestie avvennero tra il 20 febbraio 2003 e il 12 marzo dello stesso anno.
Inoltre molti famigliari, sostenitori e anche lo scrittore Lynton Guest nel suo libro "The Trials Of Michael Jackson" del 2006[99], insinuarono sospetti riguardo al fatto che, sia le accuse del 2003 sia quelle del 1993 fossero state un espediente per far fallire Jackson e prendere il controllo del suo vasto patrimonio.
Michael Jackson era infatti convinto che ci fosse un complotto in atto nei suoi confronti che avrebbe visto coinvolta la Sony: lo scopo sarebbe stato quello di sottrargli il catalogo Sony/ATV che vale miliardi di dollari, di cui lui possedeva il 50%[100]. Mesereau non trovò prove al riguardo, ma sostenne che ciò aveva un senso perché la pop star in carcere non avrebbe potuto difendere la proprietà del catalogo[101].
Durante il processo venne inoltre dichiarato sotto giuramento da uno dei testimoni dell'accusa, tale D. Le Grand, che lui stesso venne assunto da Jackson per indagare su alcuni soci verso i quali il cantante sospettava fortemente che lo stessero derubando; Le Grand si rivolse all'agenzia investigativa “Interfor”; durante il processo, quest'ultima scoprì una stretta relazione d'affari tra un ex avvocato di Jackson, John Branca (diventato co-esecutore testamentario del patrimonio di Jackson dopo la sua morte), e Tommy Mottola, l'ex-presidente della Sony Records, soprattutto per quel che riguardava gli affari di Michael Jackson. Interfor iniziò a investigare sul flusso di soldi di Jackson che attraverso Mottola e Branca andavano a finire in conti fittizi nei Caraibi: "Interfor crede che, a questo punto nelle investigazioni, se avessimo più tempo e un budget adeguato avremmo modo di sviluppare un'intelligence che andrebbe a scoprire un piano studiato per far crollare l'impero di Michael Jackson architettato da Mottola e Branca girando soldi su conti fittizi"[102].
Molti in aula, tra cui i giurati, ebbero poi l'impressione che era diventata un'ossessione per Sneddon far condannare Jackson, come dichiararono successivamente[103]. Questo venne ribadito da uno di loro anche nel documentario True Crime sempre di Aphrodite Jones, trasmesso su Investigation Discovery, nel 2010.
Qualcuno, come C. Thomson, pose la questione razziale perché la persecuzione di Jackson iniziò quando cominciò ad avere più successo di qualsiasi altro bianco: “Spesso confronto Jackson con Jack Johnson, il primo campione nero di boxe della categoria pesi massimi. Il trattamento di Johnson da parte dei media è stato indiscutibilmente razzista e il trattamento di Jackson da parte dei media è stato incontestabilmente simile; insulti, citazioni errate dilaganti, racconti fasulli, cartoni animati dispregiativi, copertura prevenuta delle accuse penali - e così via."[104].
Sul libro di Sullivan abbiamo letto che un giorno qualcuno disse a Michael: "Non ti permetteranno mai di essere più grande di Elvis..."
EliminaFabio, tu ricordi chi fu a dirglielo? Io purtroppo no: troppe le persone in quel libro, e tanti i personaggi.
I miei preferiti sono lo sventurato sceicco del Baharain e il grande Shaffel, spacciatore di "patatine", tipo assai controverso, ma alla fine in quel libro non c'è un tipo per il verso giusto, sempre che esista un verso giusto, e poi chi lo decide qual'è il verso giusto sempre che...BASTAAA!!!
Comunque, la profezia che MJ non sarebbe mai stato più grande di Elvis non si è avverata, anche se sono riusciti a fargliela pagare molto cara, ma tant'è: io non so neanche come si faccia a mettere Elvis nella triade con i Beatles e Michael... ne vogliamo parlare? Troppi artisti avrebbero i numeri per prendere il suo posto.
EliminaFabio, tu chi metteresti nella triade al posto di Elvis?
(La risposta Miley Cyrus non è ammessa)
Non saprei zietta sinceramente.Di certo leverei anche il nome di Frank Sinatra.
EliminaNon ricordo neanche chi glielo disse.Mi ricordo una frase che gli disse Frank Sinatra invece:"Al mondo piace fare grande una star e poi distruggerla".
EliminaE anche questa è una verità inconfutabile. Comunque prima o poi troverò chi gli disse la frase di Elvis, a costo di rileggere tutto il libro di Sullivan.
EliminaCome mai i miei comm qui sopra sono usciti come Anonimo? Boh. Ne approfitto per fare una dedica speciale:
Eliminadall'album più bello di Battsti, Anima Latina del 1974, dedico a tutti quanti la canzone "Anonimo". A Michael in particolare dedico il lungo pezzo di musica a metà di questo pezzo meraviglioso.
Ma si, forse la trìade va bene così, lasciamola stare com'è: non che Elvis i Beatles e Michael siano stati i migliori di tutti, ma sono loro che hanno venduto di più, e poi sono venuti alla ribalta in certi periodi felici del secolo scorso nei quali la gente era pronta a creare dei miti. O no?
EliminaSi infatti.
EliminaFonte wikipedia,processo a Michael Jackson.
RispondiElimina(Questi trafiletti li ho copiati da un post che non ho mai pubblicato).
La cosa che più mi fa pensare a una cialtroneria è il fatto che le molestie su Gavin A. siano cominciate, secondo quanto ha detto lui stesso al processo, dopo quindici giorni dalla messa in onda del doc. di Bashir: si, questo è davvero difficile da credere, anche per me che cerco di guardare a questa sventura nel modo più obiettivo possibile, fermo restando che io amo Michael al di là di tutto, di un amore spontaneo che non accenna a lasciarmi respirare.
RispondiEliminaLa cosa che più mi dà fastidio è il modo di quella sanguisuga di Bashir di pigliare per il culo sotto sotto a MJ.Se non avesse creato (a detta sua) un "montaggio da spettacolo"e se MJ avrebbe preferito (o meglio dire)evitare di dire certe cose,tutto ciò non sarebbe mai accaduto.
Eliminaerrata corrige:avesse.
EliminaGanzissima l'errata corrige!
EliminaCerto che, noi italiani con tutti questi modi e tempi che diamo ai verbi ci siamo complicati la vita in un modo tremendo, ma la bellezza e la raffinata espressività della nostra lingua sono tra le poche cose belle che abbiamo in Italia. Sono bellissime anche le nostre parolacce, anzi, in Italiano le parolacce non esistono. Ne-c'est pas Biss?
Una canzone per questo lunedì anonimo:
RispondiEliminaMichael Jackson: (I like) the way you love me.
Mi sembra che questa song (che sembra più adatta ad una domenica di sole) sia stata registrata durante le sessioni per Invincible. Bene. Alla fine è solo una canzone d'amore come ce ne sono tante, ma ascoltate gli strumenti musicali come corteggiano quella voce incredibile, quella voce che non è completamente maschile nè femminile, una voce a-sessuata quindi una voce angelica, divina. N'est-ce pas Biss?
Io ricambio con:
EliminaMichael Jackson-The way you make me feel.
Fabius, ti sei accorto che stamattina, alle ore 6.25 io ero convinta che oggi fosse lunedi? E invece è domenica, una bellissima domenica di sole, quindi il giorno perfetto per la mia dedica...
EliminaMi permetto di suggerire la versione di TWYMMF che si vede sul film This is it con una coreografia veramente bella: gli operai al lavoro sulle impalcature . Credo che quella fosse stata un'idea di MJ che amava la foto fatta da un fotografo tuttora sconosciuto intitolata "Lunch atop a skyscraper", che mostrava undici operai che mangiavano seduti su di una trave di ferro ad un'altezza vertiginosa durante la costruzione del Rockfeller center di N.Y.
EliminaFabio conoscerà sicuramente questa foto che è diventata una delle più famose del secolo scorso...
Si,la conosco.Io invece mi permetto di sottolineare una frase di Thome Tome (tratta dal libro di Sullivan)dove afferma che Mj faceva fatica a ballare e non riusciva neanche a muovere la parte inferiore del corpo.A me non sembra proprio invece!Come cazzo ballava ancora dannatamente bene a 50 anni(citerei anche Billie jean ).
EliminaEcco, riguardo a questo vorrei chiederti se è vero quel che ho letto in giro che, per le scene del film, sono state usate spesso delle controfigure di MJ, for example in Smoothcriminal. Ti risulta?
EliminaCerto che, guardando il film, le condizioni di Michael non sembravano poi così catastrofiche come descritte da qualcuno anche se, secondo me, del Grandejackson c'era rimasta solo l'ombra.
p.s: caro giovane nipote, io capisco che, guardare dall'alto dei tuoi vent'anni ai vecchi cinquantenni, te li faccia pensare come dei vecchietti anchilosati, ma non è così. A cinquant'anni, specialmente per i maschi, comincia una seconda gioventù, e magari si limitassero a ballare! alcuni fanno cose da prendere con le molle.
Canzone per oggi: The Beach Boys, Good vibrations.
EliminaAnche i Beatles, negli anni 60, temevano i Beach Boys...
Della questione controfigure mi sembra fosse una balla.Di per certo quasi tutte le riprese in "This is it"sono del 23 e 24 Giugno,mentre Billie Jean e Man in the mirror del 6 Giugno.Comunque sono stati fatti dei ritocchi al montaggio per "mascherare"un pò le condizioni fisiche di Mj..
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