Paris Jackson contro gli esecutori dell'eredità di papà Michael: «Si sono intascati i soldi»
Nuovo capitolo nella gestione del patrimonio di Michael Jackson. La figlia Paris, oggi 27enne, ha citato in giudizio i due esecutori testamentari, John Branca e John McClain, accusandoli di essersi concessi compensi e pagamenti extra non previsti dal testamento.
Secondo la denuncia, avrebbero ricevuto «premium payments» e fatto «skimming money», cioè trattenuto somme che non spettavano loro.
Gli esecutori respingono ogni accusa. Sostengono che, dalla morte dell'artista nel 2009, il loro lavoro abbia trasformato una situazione finanziaria gravata da circa 500 milioni di dollari di debiti in un patrimonio miliardario. «Abbiamo generato enormi profitti per i beneficiari, compresi i figli di Michael», hanno dichiarato.
La controversia arriva mentre è in produzione Michael, il biopic ufficiale sulla vita del cantante, previsto per il 2026. La gestione dell'eredità, che comprende diritti musicali, proprietà e progetti cinematografici, continua a essere un affare da cifre altissime e da scontri altrettanto pesanti.
Paris, dal canto suo, chiede trasparenza totale e il rimborso delle somme che ritiene indebitamente prelevate. La decisione spetterà ora al tribunale, chiamato a stabilire se quei pagamenti rientrino nei poteri degli esecutori o se siano stati un abuso.
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