13 Giugno ,Colpevole di aver "Amato"

Il 13 giugno 2005, si chiudeva definitivamente una delle pagine più vergognose mai scritte dal sistema mediatico e giudiziario statunitense: la Giuria del tribunale di S. Maria dichiarava Michael Jackson «not guilty» («non colpevole») per tutti i 14 capi d'imputazione a suo carico. Una caccia alle streghe - più che un processo - nata da una combinazione squallida e criminale. Da una parte gli Arvizo - estorsori di professione - che nel nome del dio denaro non si fecero scrupoli ad accusare del reato più infamante chi, fino al giorno prima, aveva aiutato il loro figlio Gavin a guarire da un male definito «incurabile»; dall'altra il procuratore distrettuale Thomas Sneddon, la cui sete di vendetta nei confronti del Re del Pop risaliva persino a dodici anni prima, quando non riuscì ad incriminare MJ per le false accuse mosse dai Chandler. Senza dimenticarci del cosiddetto giornalista Martin Bashir, il cui documentario Living with Michael Jackson - montato ad arte per gettare sospetti su Michael - si rivelò decisivo per l'inizio di quello che sarebbe stato ben presto definito «il Processo del Secolo». Parliamo, per inciso, dello stesso Bashir poi finito nell'occhio del ciclone per i metodi ingannevoli con cui, nel 1995, aveva convinto la principessa Lady Diana Spencer a concedergli l'intervista che lo avrebbe reso celebre nel mondo. Ma se il 13 giugno 2005 fu considerato da molti come The Victory Day - il Giorno della Vittoria - durante quei mesi interminabili Michael perse qualcosa che non gli avrebbe restituito più nessuno: la sua anima. Quella scintilla di vita che da sempre aveva illuminato il suo sguardo; e che udienza dopo udienza, menzogna dopo menzogna, lasciò il posto a due occhi disincantati, spenti, e dolorosamente tristi. Perché sì: il 13 giugno 2005 fu per Michael il Giorno della Vittoria. Ma, al contempo, anche l'inizio della fine. «Senza il Signore, i miei figli, la mia famiglia e voi, i miei fan, non sarei riuscito a superare tutto questo. Il vostro amore, il vostro sostegno e la vostra lealtà lo hanno reso possibile. C'eravate quando ho avuto bisogno di voi, e non lo dimenticherò. Il vostro amore mi ha sostenuto, ha asciugato le mie lacrime e mi ha portato oltre tutto questo. La vostra devozione e il vostro supporto mi saranno sempre cari. Siete voi la mia ispirazione. Vi voglio bene». - Michael Jackson, 26 giugno 2005 -

2 commenti:

  1. Al suono di "You Are My Life", l'apparente criminale dà un bacio sulla bocca al suo figlio maggiore.
    Tra le risate, lancia palloncini d'acqua dal balcone dell'albergo, in compagnia del ragazzino di 'Mamma ho perso l'aereo'.
    Sempre allegro, affibia soprannomi e chiama tutti, affettuosamente, Rubba.

    Nelle note di copertina dei suoi album, troviamo la più alta concentrazione della parola "amore" per centimetro quadrato - sì, sono "lettere d'amore" - dopo tutto, le parole scritte da questo criminale tendono sempre a dar vita ad una "lettera d'amore".

    A casa sua ci sono cuscini con l'immagine di Peter Pan, nella stessa stanza in cui il poster di Shirley adornava il muro: sì, questa è la scena dei suoi crimini!

    E ci sono testimoni.
    La sua ex guardia di sicurezza dice, stupito, che una volta ha anche toccato la spalla di un amico mentre giocavano con dei videogiochi, con l'aggravante di sedersi vicino al punto da esserci un contatto fisico tra di loro.
    Signori e signori, questo è il delitto del secolo!
    Questo è il comportamento che scandalizza il mondo contemporaneo e per cui i media gridano giustizia, dopo tutto, ci sono le "prove".

    Viviamo nel triste mondo dove non confidiamo nelle intenzioni di un padre che prende in braccio la figlia.
    Non sappiamo se il male di cui abbiamo paura esiste veramente o è la malvagità che, come ha insegnato Freud, è nei nostri cuori e pertanto la proiettiamo nel cuore dell'altro.

    E se dessimo un'altra possibilità all'altro, non avremmo un coltello piantato nella schiena?
    Abbiamo incontrato un uomo che ha dato una seconda possibilità nella vita ed è stato nuovamente tradito e sfruttato.

    Tutti gli hanno consigliato di amare con riserva, di amare con prudenza, ma il suo cuore era stato spaccato talmente tanto che non poteva fare a meno di tenerlo aperto, anche se sanguinava.

    L'uomo della camera iperbarica, allora, ha scelto, ironicamente, di non vivere nella cupola in cui viviamo.
    Il crimine di questo uomo è quello di amare, soprattutto di amare senza "se" e senza "ma".

    Quando il verdetto per quest uomo sarà annunciato, la giuria avrà deciso per una delle due alternative:
    1 - amore è la parola che maschera e nasconde l'attrazione malvagia e perversa verso l'innocenza;
    2 - amore è la parola che definisce il sentimento disinteressato di chi protegge, e conosce con la purezza dell'animo.

    Se prevalesse la prima ipotesi, tutti saremmo condannati a vivere in un mondo dove l'amore è un crimine agli occhi dell'altro.
    E in un mondo dove i cuori sono circondati da cancellate, cosa importa essere fuori dal carcere?



    ~ Andréa Luisa Bucchile Faggion, in un testo scritto prima prima del verdetto che ha dimostrato l'innocenza di Michael Jackson (2005)

    - Traduzione di Giusy Mascolo per Michael Jackson FanSquare

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  2. Michael, una musica per te:
    Track Tribe - Longer distance.
    I know you'll like it.

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