Intervista a Randy Phillips


I: Intervistatore
RP: Randy Phillips

I: Chi ha avuto l'idea dei concerti all'O2 Arena?
RP: L'accordo iniziale era per 31 concerti, prima ne mettemmo in vendita solo 10, come si fa di solito in questi casi, poi, vista l'incredibile domanda, telefonai al suo manager informandolo della necessità di aggiungere altri spettacoli. Poco dopo Michael mi ritelefonò e disse (imitando la voce di MJ): "Per quanto tempo dovrò soggiornare a Londra?", gli risposi: "Starai lì il tempo necessario per poter richiedere un passaporto inglese!", MJ: "No, non posso restare così a lungo!". In pratica, mi autorizzò ad aggiungere altri 19 spettacoli per un totale di 50 shows. A 2 condizioni, però, che avrei dovuto trovargli una tenuta fuori città dove poter soggiornare con i bambini e che avrei dovuto fargli battere il record per il maggior numero di spettacoli tenuti all?O2 Arena.

I: Parlaci del tuo primo incontro con Michael.
RP: Ci incontrammo 2 anni fa quando stavamo aprendo l'O2 Arena. Lui era in cima alla lista degli artisti che avremmo dovuto contattare per proporre una serie di concerti. A quel tempo non era pronto e rifiutò la mia proposta. Un anno e 2 mesi dopo fui contattato dalla Colony Capital, che aveva da poco salvato MJ dalla bancarotta, la quale mi disse che era pronto per tornare a lavoro e che doveva vedermi.

I: Dove si svolse quel meeting?
RP: Al Bel Air Hotel.

I: Quante persone erano presenti?
RP: Michael, io e il Dr. Tohme Tohme (suo manager a quel tempo)

I: Hai rischiato molto, vero?
RP: Un gran rischio, tutti mi avevano avvisato. Ma sai una cosa, nella vita hai davvero pochissime opportunità di avere a che fare con i più grandi. Oggi mi chiedono se, alla luce di come sono andate le cose, lo rifarei. La risposta è: certamente!

I: Com'era MJ nella fase di progettazione?
RP: Il film sarà la risposta di Michael a tutti coloro che lo hanno criticato. Quando vedrete la sua performance in Billie Jean, andrete fuori di testa! Ho sentito la gente dire che Michael era manipolato, non concentrato, stordito...tutto falso! Michael era il manipolatore, nel senso buono del termine, aveva una visione creativa assolutamente geniale. Noi, l'abbiamo semplicemente seguito. Era una collaborazione fra lui e un altro fantastico regista, Kenny Ortega. Il film mostrerà come Michael aveva la situazione sotto controllo e come i ballerini lo veneravano.

I: Tu hai potuto anche constatare che padre meraviglioso fosse, giusto?
RP: Sì. Quando accettò di fare i concerti e aveva appena tenuto quell'enorme conferenza a Londra, (fu allora che mi resi conto dell'importanza dell' evento), andammo a vedere Oliver! a teatro con i suoi bambini e gli chiesi come mai avesse accettato di fare gli shows, lui mi diede una risposta toccante, mi disse: "Sai una cosa? Ora i miei bambini sono grandi abbastanza per apprezzare quello che faccio e io sono ancora abbastanza giovane per farlo".
 
I: Ora che sono stati resi noti gli esami tossicologici e si è appreso che nel suo organismo vi era letteralmente un'intera farmacia, puoi dirmi se ti è mai sembrato sotto l'effetto di farmaci?
RP: Ad essere onesti, ciò che mi preoccupava di più all'epoca era un disordine alimentare e che non metteva su peso. Io e Ortega eravamo molto preoccupati. Per quando riguarda il mio interagire con lui, quando lo vedevo era sempre concentrato, sapeva cosa voleva, sapeva come ottenerlo e non mi sono mai reso conto del problema che aveva, trattandosi questo sostanzialmente di un problema che si manifestava di notte (insonnia). Quindi, il Michael con cui avevamo a che fare era vitale, pronto per questo comeback. Il Michael che viene descritto adesso, non l'abbiamo conosciuto.

I: Hai ripreso queste prove per una maggiore sicurezza?
RP: No, è stato un caso. Quando intraprendemmo questo cammino, dissi a Michael che forse avremmo dovuto archiviare tutto nel caso in cui avremmo voluto, in seguito, fare dei DVD sui concerti. Non pensavamo mai che queste riprese sarebbero poi servite per realizzare un film, probabilmente uno dei film più significativi dei nostri tempi riguardo il lascito di un'icona. Non esiste niente del genere per Presley o Sinatra. E' come dare uno sguardo al cuore e all'anima di un genio all'opera. E' come se potessimo dare una sguardo a Michelangelo mentre dipinge la Cappella Sistina.

I: Cosa intendevi per "disordine alimentare"? 
RP: E' successo che era così coinvolto da questo show che saltava i pasti. Lavorava fino all'ora di cena, io e Kenny gli dicevamo: "Michael, è da pazzi! Devi mangiare!". Infatti, una delle ultime volte che siamo stati insieme per visionare i filmati 3D realizzati per lo show, Kenny gli tagliava del pollo con broccoli e lo imboccava.

I: E mangiava?
RP: Sì

I: Com'era l'ultima sera che ha provato?
RP: Non sto scherzando, ho avuto la pelle d'oca nel guardarlo e Kenny può testimoniare perché era lì. Mi resi conto del vero significato di questo evento. Ma la cosa divertente è stata, come ho già detto in altre occasioni, che nell'uscire dallo Staples Center, Michael mi mise un braccio attorno al collo e disse, con la sua voce delicata: "Grazie per avermi fatto arrivare così lontano". Era di ottimo umore. Qualsiasi cosa sia successa quella mattina a casa sua, di sicuro era qualcosa che non avrebbe mai potuto immaginare che accadesse.

I: Siamo stati informati che quando avete visionato il filmato 3D di Thriller, per il quale erano stati investiti tanti soldi, Michael disse: "E' la cosa più fantastica che abbia mai visto!" 
RP: Sì, in realtà mi disse: "Se avessimo fatto anche solo questo, ne sarebbe già valsa la pena".

I: Il filmato sarà compreso nel fim?
RP: Vedrete interi elementi della creazione dei personaggi e degli effetti visivi di Thriller. Non abbiamo avuto modo di fare questa prima versione del film in 3D per mancanza di tempo, ma lo riproporremo in futuro.

Parlano delle modalità di acquisto dei biglietti ecc.

RP: Stiamo trattando questo film come se fosse veramente il tour. (Parlano dei biglietti)

I: Quanto dura il film?
RP: Durerà circa 105/108 min. Sono previste per i primi 5 gg. proiezioni a livello internazionale a partire da un minimo di 15.000 ad un massimo di 25.000.

I: E' davvero un numero impressionante di proiezioni! In caso di sold-out, state pensando di proiettare il film per più di sole 2 settimane?
RP: Al momento, no. Anche perché vorremmo accelerare i tempi per la produzione del DVD. Però, se la domanda dovesse essere molto elevata, tutto può cambiare.

I: E' vero che Michael arrivava sempre in ritardo per le prove?
RP: Assolutamente, sì.

I: Di quanto ritardava?
RP: Ho discusso e litigato con lui al riguardo.

I: Quando dici "litigare", intendi dire urlare, gridare?
RP: Non gridi mai a MJ perché lui non alzava mai la voce, quindi non ci riesci. Ma una volta fui serio con lui perché avevamo ballerini e centinaia di persone che formavano il team TII che aspettavano.

I: Stiamo parlando di 6 ore o di un'ora di ritardo?
RP: Dipendeva dal giorno.

I: Voglio chiederti del suo rapporto con i suoi genitori e il resto della famiglia. Erano lì a sostenerlo? Joe o Katherine?
RP: No, sua madre era la persona a cui era più vicino. Non trascorreva molto tempo con la sua famiglia, almeno negli otto mesi che ho trascorso con lui, ma li amava. Ci fu una festa di compleanno per sua madre, credo circa un mese prima della sua morte, alla quale andò con i bambini. Quindi, non è che si era alienato da loro, ma era concentrato sulla sua carriera e ci teneva davvero a mantenere il lavoro e la famiglia separati.

I: Dov'eri quando hai saputo che era morto?
RP: Fui contattato dal suo allora manager, Frank Dileo che mi disse: "Dove ti trovi? I paramedici sono a casa sua, Michael non respira". Saltai in macchina, mi recai a Holmby Hills, alla casa che aveva in affitto e le ambulanze stavano uscendo in quel momento, seguite dalle automobili con a bordo i bambini e la sicurezza. Mi accodai a loro e i paparazzi stavano quasi per tagliarmi la strada (una cosa ridicola). Ma arrivai all'ospedale e fui il primo a giungere mentre tentavano di rianimarlo.

I: Era già morto a quel punto?
RP: Stando a quello che le infermiere dissero a me e Frank, che arrivò poco dopo, un'infermera uscì fuori e ci chiese dove fosse la mamma di Michael, lei era per strada, e le chiesi perché ce lo stesse domandando. Rispose che gli avevano attaccato il respiratore artificiale, le chiesi cosa significasse (in fondo lo sapevo).
Mi disse che non aveva più attività cerebrale, che il cuore batteva ancora ma che non aveva più attività cerebrale. Quindi, quando arrivò all'ospedale il cervello ebbe una carenza di ossigeno. Non sono un dottore ma se dovessi individuare la causa della sua morte, direi che è stata un'insufficienza respiratoria e non un infarto.

I: A cosa pensavi in quel momento?
RP: Onestamente? Ai bambini. Sai, i soldi sono soldi, c'era un'assicurazione, tutte le cose alle quali avrei dovuto pensare, ma essendo suo amico e sapendo quanto amasse quei bambini, la cosa più difficile in assoluto fu quella di entrare nella stanza e dirglielo ... finchè vivrò non me ne dimenticherò mai.

I: Glielo dicesti tu?
RP: In verità, Frank con l'assistente sociale. Io ero alla porta, scoppiai a piangere. E' stata la cosa più difficile.

I: Saremo impressionati dal film?
RP: So che il mio mestiere è promuovere, ma credetemi dal profondo del cuore, per coloro che sono semplicemente curiosi, questo film è una delle cose più avvincenti che io abbia mai visto nella vita.
Ogni volta che lo vedo mi commuovo, pensando a come sarebbe potuto essere, a quanto eravamo vicini al traguardo. E una cosa che il pubblico deve sapere riguardo a questo film è che è del tutto autentico. Tutto ciò che vedrete in questo film è accaduto tra il 5 Marzo, giorno della conferenza stampa, e il 25 giugno, quando Michael è morto. Non vi sono aggiunte esterne, è tutto ciò che è successo in quel periodo, è completamente autentico. E' quasi come una finestra sul cuore e l'anima di un genio.

I: Cosa ti porterai dentro di quest'esperienza?
RP: Una cosa che ho imparato è che l'infinito non ha fine (?), quindi non sono sicuro di quando me ne uscirò. Ma ho imparato come può essere la vita (da leader) e, per quanto riguarda Michael, l'ho ammirato/venerato per il suo gran talento, ma al contempo, mi ha rattristato tanto vedere come la sua vita era diventata reclusa ed isolata. Non poteva uscire...si sente spesso l'espressione "essere prigionieri della propria fama", e lui lo era davvero.


Traduzione di loyalfan 79 - MJJForum.it

6 commenti:

  1. leggere questa intervista mi a fatto venire i brividi... soprattutto leggere il momento in cui i bimbi venivano a sapere della........... mi spezza il cuore al solo pensiero ........ il cuore di michael ... il suo cuore continuava a battere il suo cuore voleva restare qui dai suoi bambini dalle persone ke gli volevano bene... quanta tristezza spero ardentemente ke i suoi piccoli abbiano la forza di andare avanti pregherò per questo... riposa in pace mio caro amico...........

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  2. Mi sono emozionata leggendo questa intervista e più leggo di lui e più capisco quanto grande era e quanto amava la vita, la musica il suo lavoro e i suoi figli.
    Ci manchi e ci mancherai sempre, ma grazie per l'amore immenso che ci hai donato sei stato un grande esempio di vita e di amore.

    Amore per sempre Michael

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  3. da dove è stata presa questa intervista?
    a me risulta che la mamma di michael era all'ospedale e c'erano alcuni dei suoi fratelli anche. e che LORO stavano aspettando notizie dagli infermieri...
    ORA RANDY PHILIPS CI VUOLE FAR CREDERE CHE LUI è CORSO IN OSPEDALE PER PRIMO...BUGIARDO ...lui è uno di quelli che rientra nella morte di michael!!!!!!!

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  4. http://www.youtube.com/watch?v=C9a8FKmMmAs&feature=player_embedded

    http://www.youtube.com/watch?v=kn3B9mms2wA&feature=related

    forse questo video chiarificherà un po' le idee su chi è randy philips

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  5. È lui insieme a quello schifoso di Di leo, ortega e compagnia bella ad averlo ucciso.... tutti sanno...

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